Natale della Parola

Nella sua ultima esortazione apostolica “Verbum Domini” il Papa spiega in questo modo il miracolo dell’Incarnazione del Verbo di Dioi: “Esprimendoci con un’immagine, possiamo paragonare il cosmo ad un « libro » – così diceva anche Galileo Galilei –, considerandolo come « l’opera di un Autore che si esprime mediante la “sinfonia” del creato. All’interno di questa sinfonia si trova, a un certo punto, quello che si direbbe in linguaggio musicale un “assolo”, un tema affidato ad un singolo strumento o ad una voce; ed è così importante che da esso dipende il significato dell’intera opera. Questo “assolo” è Gesù… Il Figlio dell’uomo riassume in sé la terra e il cielo, il creato e il Creatore, la carne e lo Spirito. È il centro del cosmo e della storia, perché in Lui si uniscono senza confondersi l’Autore e la sua opera». (Omelia nella solennità dell’Epifania – 6 gennaio 2009)” (n.13).

E al numero precedente di questa “logica”, filo conduttore, che tesse la storia dell’esserci di Dio, del rimanere tra di noi, il Papa ricorda come: “La tradizione patristica e medievale, nel contemplare questa « Cristologia della Parola », ha utilizzato un’espressione suggestiva: il Verbo si è abbreviato (Origene).  Il Figlio stesso è la Parola, è il Logos: la Parola eterna si è fatta piccola – così piccola da entrare in una mangiatoia. Si è fatta bambino, affinché la Parola diventi per noi afferrabile » (Omelia nella solennità della Natività del Signore – 24 dicembre 2006): Adesso, la Parola non solo è udibile, non solo possiede una voce, ora la Parola ha un volto, che dunque possiamo vedere: Gesù di Nazareth.

Gesù è il compimento, la realizzazione perfetta delle promesse, della fedeltà del Padre, la spiegazione narrata nella carne del suo disegno di amore! L’augurio sincero è di trovarLo, o meglio, di lascirsi trovare da Lui!