La Quaresima del “libro”

altConfesso la mia ignoranza… Solo recentemente ho scoperto che il nome del sanguinoso e fanatico gruppo islamista“Boko Haram”, che imperversa nelle regioni nigeriane dell’Africa, significa “l’educazione occidentale è sacrilega”. “Boko”, infatti, sta per “book”, cioè libro in lingua inglese. La diffusione del libro, della cultura, dell’istruzione è considerata da queste frange impazzite dell’islam un peccato, un vero pericolo per la società tribale africana. Soprattutto le donne devono essere tenute ben lontane dai banchi di scuola, forse perché si intravvede che saranno proprio loro a condurre i popoli musulmani verso l’acquisizione di quella vera libertà e dell’autentico rispetto per le altre religioni e tradizioni, che tutti ci auguriamo?

Sta di fatto che l’iniziativa di carità, che ci ha accompagnato in questa Quaresima, riguardava proprio la raccolta dei frutti delle nostre rinunce per sostenere le popolazioni del Camerun colpite dal flagello di queste scorribande armate che uccidono, distruggono villaggi, seminano morte. Sono dovuti fuggire anche i nostri missionari… La distruzione dei raccolti sta condannando la popolazione inerme a una terribile carestia. “30 € per un sacco di miglio” è l’iniziativa, che ha trovato in prima linea i nostri ragazzi per una autentica gara di generosità. Varrà la pena pensare anche a una nuova campagna di solidarietà: “30 € per due libri?”.

Ma questa quaresima ci ha trovato coinvolti anche nell’attenzione a un altro “libro”. In fondo alla Basilica un album continua a raccogliere intenzioni di preghiera, che liberamente siamo invitati a condividere con l’intera Comunità. È un modo semplice, ma efficace, per sentirci responsabili delle gioie e delle fatiche dei nostri fratelli. Scorrendo le pagine di questo libro si nota facilmente come i motivi di preghiera spaziano dalle necessità del mondo intero, segnato dai drammi delle guerre, della violenza contro i cristiani, dalla miseria, ai problemi più personali e quotidiani (salute fisica, crisi economica…). Intensa è anche la richiesta del dono della fede, della conversione per amici e familiari, che si sono allontanati dalla via maestra, del perdono per le proprie mancanze. C’è chi riconosce di non riuscire ad apprezzare appieno ciò che quotidianamente il Signore dona, chi domanda di saper testimoniare la fede al mondo, chi desidera condividere la sete di giustizia di cui soffrono i popoli.

Rendiamo grazie al Signore per il cammino che stiamo vivendo come Comunità, mettendoci in ascolto delle diverse situazioni di sofferenza e di angoscia presenti attorno a noi e nel mondo intero. La Santa Pasqua “sconfigge il male, restituisce l’innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti, dissipa l’odio, piega la durezza dei potenti, promuove la concordia e la pace” (dal “Preconio pasquale”). Questa è la nostra certezza, questa è la nostra forza! Auguri!

Don Luigi